No, quando si parla di contratto editoriale non s'intende un accordo per la pubblicazione di un libro. In ambito musicale la definizione "editoriale" si riferisce a tutt'altro. In questo settore il contratto editoriale è quello che si occupa di definire l'engagement tra autore ed editore musicale. Quest'ultimo si occupa di gestire il repertorio dei propri artisti e divide i proventi con l'artista stesso. Non si parla però di registrazioni, la cosa che conta è il brano in sè. Con un contratto discografico andrete a definire il rapporto con a label che si occuperà di commercializzare le registrazioni. In un contratto editoriale non ci si concentra sulle registrazioni, ma sul brano in quanto tale. Stipulando un contratto di edizione, andrete a definire tutti gli aspetti della collaborazione con l'editore. Si tratta di compilare il famoso modello 112 della SIAE e dividere i ventiquattresimi. Nell'editoria musicale le percentuali si calcolano in q
Etichetta o auto-pubblicazione? Oggi è possibile scegliere tra almeno due opzioni. Un artista può decidere se cercare subito l'aiuto di una label o iniziare in autonomia rilasciando il proprio lavoro senza il supporto di altre entità. Non esiste una risposta che possa andar bene per tutti. Il nuovo mercato digitale offre agli artisti di iniziare praticamente senza costi. Una volta che un artista ha la registrazione pronta, può decidere di rivolgersi ad un servizio di distribuzione digitale. Pagando una quota e/o cedendo parte delle vendite al servizio, potrete avere il vostro singolo (o EP o album) presente sui maggiori servizi di download digiatle e streaming. Il fatto che il vostro disco si trovi nello stesso negozio digitale di altre grndi star, non garantisce le stesse vendite. Questo è ovvio: il servizio vi offre lo "scaffale digitale", ma se nessuno sa che quello scaffale esiste, il vostro disco potrebbe non vendere una copia. Decidendo di procedere in autonomi